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Investimenti esteri: una scelta obbligata per la Sardegna?

 

Oggi vi racconterò di una nuova e interessantissima conferenza stampa, ospitata nella nostra Aula Modigliani del Tourism Excellence Academy che questa volta è stata la location di Confindustria Sardegna. Una scelta, la loro, non casuale ma simbolica per manifestare il sostegno degli imprenditori sardi all’investimento della Qatar Foundation per il San Raffaele di Olbia.

La conferenza è stata l’occasione, per i rappresentanti di Confindustria, di parlare degli investimenti esteri in Sardegna e del perché non sia possibile farne a meno.

La giornata, infatti, è stata introdotta con la presentazione dei dati sulla situazione drammatica che sta facendo arretrare la Sardegna anno dopo anno. Una situazione che potrebbe migliorare con la riqualificazione dei principali comparti, come il turismo, l’agricoltura. la green economy, le infrastrutture, la riqualificazione territoriale, l’energia e l’ict. Per farcela però è necessario attrarre investimenti dall’estero che andrebbero a sostituire i finanziamenti pubblici sempre più ridotti all’osso.

Per il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu, l’ostacolo principale è legato alla diffidenza verso l’esterno che da sempre blocca i progetti in Sardegna. Maurizio Pascale, presidente di Confindustria Sardegna Meridionale ha voluto sottolineare che “il concetto di sardità, se scollegato dal resto del mondo, non ha alcun valore. Puntare all’eccellenza può solo far crescere la concorrenza in maniera positiva”.

Nell’operazione San Raffaele si gioca la credibilità della Sardegna perché la scelta finale avrà un grande impatto sui potenziali investitori esteri. Pier Luigi Pinna, presidente di Confindustria Nord Sardegna aggiunge “l'esperienza dell'investimento qatarino può divenire per la Sardegna un esempio e un metodo per far cambiare mentalità, per dare finalmente sbocco a tutte quelle proposte d'investimento, estere, nazionali e locali, impantanate nella cattiva politica, legislazione e burocrazia” Cita diversi casi emblematici, come Indorama (che a Ottana produce Pet), cui era stato promesso il gas metano al momento della scelta di investire nell'isola, ma che è rimasta beffata dal mancato arrivo del gas; o quello della Antica Fornace Villa di Chiesa, industria di alta qualità nella produzione di guarnizioni in gomma per tutto il mondo, che a Bolotana deve fare i conti con l'assenza di una copertura Adsl e di acqua.

I rappresentati di Confindustria hanno concluso la conferenza con un intervento di Alberto Scanu, che ha dichiarato “alla regione chiediamo, in merito all’operazione San Raffaele, un sì senza riserve a un investimento estero così rilevante, anche qualitativamente. Ma ciò non significa che il sì non debba essere comunque responsabile lasciando alle sedi tecniche, in accordo con Qatar Foundation e Bambin Gesù, l'individuazione delle soluzioni scientifiche e organizzative rispondenti alle esigenze del sistema sanitario regionale, in modo da non danneggiare o privilegiare nessuno; e alla politica il compito di cogliere una occasione straordinaria decidendo rapidamente nell'interesse di tutti i sardi».