Mi piacerebbe raccontarvi della conferenza stampa che, qualche giorno fa, abbiamo ospitato nell’aula Modigliani del Tourism Excellence Academy. Renato Azara, presidente della rete di imprese della nautica Navigo Sardegna, e Antonio Barabino, presidente della Rete di operatori Charter a vela, hanno presentato i numeri che ruotano attorno al settore del comparto velico. E posso garantirvi che si tratta di cifre di non poco conto!
Dodici milioni di euro l’anno di indotto, 16 mila clienti e 100 mila presenze distribuite in una stagione turistica di otto mesi.
Cifre che si riferiscono alle 116 imbarcazioni presenti, nel periodo compreso tra aprile e la prima metà di novembre, a Marina di Portisco, un’eccellenza della ricettività nautica italiana. C’è da far presente, però, che la flotta sarda conta 200 unità. Parliamo, quindi, di cifre che potrebbero quasi raddoppiare.
"La Regione tuttora non considera la nautica come un fattore economico legato al turismo e per questo motivo il compito di Navigo Sardegna è quello di far percepire il turismo nautico come una realtà economica e produttiva - ha spiegato Renato Azara che ha aggiunto - il comparto del charter a vela è una realtà che da oltre venti anni produce ricchezza e che deve essere valorizzata per rilanciare l'economia del mare attraverso programmi di investimento che, dalla base di Portisco, puntino a tutta la Sardegna per vivere il territorio attraverso il mare".
Antonio Barabino ha spiegato l’importanza di un comparto che, a Marina di Portisco, registra 900 presenze alla settimana. Il costo settimanale per il noleggio di un charter a vela (di circa 15-20 metri che può ospitare fino a 10 passeggeri) è di 2.500 euro. Una cifra pressoché simile, inoltre, viene spesa dai turisti per gli altri servizi accessori durante il soggiorno (bar, ristoranti, shopping). Il movimento turistico che si genera nel porto di Portisco crea un indotto complessivo di ben 12 milioni di euro.
Ora l’obiettivo di Navigo Sardegna è recuperare alcune aree dismesse di Porto Torres, per destinarle alla nautica e, più in particolare, trasformarle in basi per il charter a vela.
Pensate che questo settore, pur essendo legato al mare, è uno dei pochi in Sardegna che ha una stagione turistica di otto mesi, che inizia i primi di aprile e finisce a novembre riservando i mesi invernali alla manutenzione delle barche e generando così occupazione su base annua.
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